Ciao Arnaldo, innanzitutto ci racconti chi sei e di cosa ti occupi?
Sono Arnaldo Mangini, abito a Marina di Carrara ma ho vissuto in Olanda 6 anni, da 25 anni sono comico professionista e lavoro in oltre 40 paesi al mondo, in diversi contesti, dalle feste agli eventi aziendali, passando per i teatri, gli ospedali e le carceri. Mi occupo di clownerie, un linguaggio internazionale che tutti possono capire, in particolare di visual comedy: interagisco con le persone, emozionandole e facendole giocare. Un linguaggio che in TikTok ha trovato un perfetto equivalente digitale…
Come è nata l’idea di comunicare sui social?
Ho sempre usato i social marginalmente, come la maggior parte dei comici. Durante il primo lockdown, verso aprile, ho visto che c’era un sosia di Mr. Bean che aveva avuto grande successo sul TikTok cinese. Mi sono detto: ok, voglio provare anch’io a farlo, visto che uno dei miei personaggi è proprio il sosia di Mister Bean. Due anni fa avevo aperto un profilo su TikTok e avevo caricato due video tratti dai miei spettacoli, ma con scarsi risultati. Ad aprile però ho iniziato un percorso, ho caricato due video diversi, che hanno avuto subito molto successo, e da lì è partito tutto. Perché ho parlato il linguaggio giusto per TikTok.
TikTok consente infatti di interagire con gli altri utenti in modo straordinario, molto più degli altri social, attraverso i duetti, per esempio. Io registro i video e gli utenti poi interagiscono con me, portando la mia idea ad estreme conseguenze, in modi inaspettati. È una grande forza, perché mi permette di diventare virale, in tutto il mondo.
Su TikTok infatti hai appena superato i 10 milioni di follower. Raccontaci come hai fatto a raggiungere tutto questo successo!
La chiave è mettersi in gioco, sempre. E’ quello che manca a molti tra i grandi nomi su altri social, che su TikTok fanno numeri bassi perché non parlano il giusto linguaggio. Per avere successo bisogna capire il linguaggio del social che si usa, e per TikTok bisogna generare interazione e divertimento. La chiave del mio successo è stata proprio l’interazione, abbinata alla mia somiglianza con Mr.Bean, un personaggio conosciuto a livello internazionale.
Che strategia segui su TikTok?
Per me le cose importanti su TikTok sono 3: il tempo, il trend e il contenuto. Mi spiego: su questo social bisogna riuscire a stare nei tempi (per esempio seguire i ritmi della musica), seguire i trend sia nei video che nella musica e proporre un contenuto originale. Io partivo già preparato, cioè con il mio bagaglio clownesco; l’attenzione ai trend e al tempo sono venute poi con l’esperienza. Su TikTok ci sono tantissimi giovani, e io cerco di coinvolgerli e farli ridere usando l’arte e la clownerie. Ma nei primi video ho fatto molti sbagli.
Che cos’è successo?
Il mio pubblico è costituito, come molto del pubblico di TikTok, in gran parte da persone dell’Oriente. Quindi occorre stare molto attenti alla morale, non posso far vedere sigarette, alcool o nudità. Una volta, per scherzare, ho fatto vedere in un video un perizoma come un fazzoletto che spuntava dal taschino, e questo mi ha addirittura portato ad essere bannato temporaneamente. Ma allo stesso tempo grazie alle dirette sono arrivato a un milione di follower nel corso di poche settimane, una ulteriore conferma dell’importanza dell’interazione, su questo social. È comunque fondamentale variare i video, seguire i trend, i balletti, il lip sync (cioè il playback sulle canzoni) e così via, per coinvolgere il pubblico più ampio possibile.
TikTok ha anche un fondo per i creator, giusto?
Sì, il fondo business creator l’ho ottenuto e si guadagna qualcosa tutti i giorni; per accedere ci vogliono 10mila follower e si riceve un compenso di circa 4 centesimi ogni mille visualizzazioni. Non sono le cifre di YouTube, non si arriva a uno stipendio, ma è un piccolo sostegno per i creator.
Quanto tempo dedichi alla produzione dei contenuti?
Sta diventando un lavoro vero e proprio anche se per me continua ad essere soprattutto un divertimento. Tutti i giorni, giro sempre con un piccolo quaderno, su cui annotare le idee che mi vengono in mente. La mattina registro i video, mentre la sera mi dedico più ad altre mie attività, come la pittura o la scrittura. Bisogna comunque sempre essere pronti. Ad esempio, l’altro giorno il gatto mi è venuto in braccio facendo le fusa: allora subito lo abbiamo registrato usando un effetto particolare di TikTok. Il risultato è stato un video che ha superato 3 milioni di visualizzazioni, e per realizzarlo ci abbiamo messo solo un minuto. Spesso preparo video che metto nelle bozze, così c’è sempre del materiale pronto da pubblicare.
Usi degli strumenti particolari per girare i video?
Niente di speciale, ho solo comprato la ring light, una luce ad anello per avere più luminosità nei video. La regola fondamentale è usare sempre la luce naturale, la migliore in assoluto, ma se devo fare qualcosa di più strutturato, come una micromagia da girare in interno, allora uso la ring light.
Che cosa consigli a chi vuole portare il proprio progetto su TikTok?
L’importante è portare il proprio contenuto legandosi innanzitutto ai trend, che sono numerosi e continuamente aggiornati. Se arrivi su TikTok con poche idee, senza nessuna musica, senza movimento, avrai poca importanza e, conseguentemente, poca audience. Se mostri i tuoi lati più scherzosi, la gente si affeziona e ti segue con interesse. Insomma, la chiave è mettersi in gioco sempre. Bisogna proporre qualcosa di divertente, qualcosa che spiazza, un paradosso, o più stimoli insieme creando un cortocircuito, così la gente non capisce cosa sta accadendo. E’ molto diverso dalla televisione: andare in TV è un po’ come salire sul podio, su TikTok ci si mette in gioco senza vergogna.
Cosa succederà secondo te in futuro con questo social?
Non si sa ancora, TikTok è un social in forte ascesa, nel mondo e anche in Italia. A livello commerciale ancora non è minimamente paragonabile alla forza e all’autorevolezza di Instagram o di YouTube, però si sta evolvendo in fretta. Le premesse sono ottime, vedremo cosa succederà.
Se TikTok dovesse chiudere dove pensi di poter far migrare la tua community?
Il mio consiglio è di non stare mai su un social solo, bisogna essere presenti almeno su 2 social diversi, perché i social non sono di nostra proprietà, per cui le cose possono cambiare anche molto velocemente. L’importante è coltivare la propria arte e coinvolgere la propria community con diversi linguaggi, su diversi canali.