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Come funzionano le consulenze di marketing e comunicazione

Il Teatro Metastasio di Prato, una delle più importanti strutture teatrali del centro Italia, nella primavera 2020 ha deciso di avviare un percorso formativo allo scopo di migliorare la propria comunicazione, soprattutto digital, per renderla più efficiente e innovativa. Il percorso formativo aveva come obiettivo, oltre a rendere più coerente e strategica la comunicazione, anche quello di apportare un miglioramento delle competenze di ciascun membro del team. 

Per approcciare questo tipo di formazione che andasse a toccare sia aspetti strategici che pratici della comunicazione, Profili ha deciso di strutturare le giornate formative in moduli anche per scendere più in profondità negli argomenti con i membri dello staff del teatro che fanno parte dei diversi dipartimenti. 

Il corso è stato creato ad hoc: dopo una serie di incontri con lo staff del teatro, è stato stilato un programma che andasse incontro alle esigenze dei vari dipartimenti della struttura. Tra i numerosi argomenti che sono stati protagonisti delle lezioni, lo staff di Profili ha deciso di puntare l’attenzione su:

  • Il marketing, ossia conoscere il pubblico per costruire i prodotti più efficaci.
  • La programmazione e la calendarizzazione, le piante dei teatri, il portafoglio prezzi e abbonamenti.
  • Il piano di comunicazione, il budget, le azioni tradizionali e digital
  • Il sito web e i social media, quali social sono più adatti per comunicare il teatro, quali le specificità di ciascuno.
  • L’analisi dei dati e quindi le vendite, gli incassi, le previsioni, ma anche risultati di comunicazione, e il monitoraggio dei social.
  • Il digital advertising: Google, Facebook, Instagram come funziona la comunicazione a pagamento nel web.

La situazione in essere della comunicazione del Teatro Metastasio è stato il punto di partenza dell’analisi. Le lezioni interattive hanno permesso al team della struttura di studiare la propria strategia adottata sino a quel momento e di metterne i luce gli aspetti positivi e i punti di debolezza. 

Dopo la conclusione del corso, il team di comunicazione del Teatro Metastasio ha iniziato un percorso di “ristrutturazione” della propria strategia di comunicazione andando a correggere i punti deboli e dando maggiore risalto ai punti di forza della propria comunicazione. La nuova strategia ha dato sin da subito dei frutti in termini di visibilità (con un aumento della copertura sui social network) e di coinvolgimento da parte degli utenti (con l’aumento dell’engagement).

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Marca e Marketing, le armi del B2B

C’è una definizione che mi ha colpito per la semplicità e l’immediatezza con la quale esprime il concetto di marca: brand vuol dire prendere qualcosa di comune, allo scopo di migliorarlo, in modo che acquisti significato e venga valorizzato (S. Bedbury, 2002).

Questa definizione ci spiega, senza fare distinzioni tra mercato b2b o b2c, come un qualsiasi prodotto o servizio possa assumere un valore superiore alle sue reali qualità. Un prodotto/servizio inteso nella sua accezione più ampia, dalla lattina di una bevanda zuccherata ad una seggiola da cucina, fino ad un software gestionale, ha bisogno di acquisire fedeltà, migliorare la sua reputazione e trasformarsi in una richiesta da parte del cliente.
Creare una marca che abbia, quindi, tutti gli attributi per essere solida ha un enorme peso negli equilibri generali di un’azienda, perché diventa una garanzia di qualità, di performance del prodotto oltre che di differenziazione dalla concorrenza.

Ancora di più nel Business to Business. È recente, infatti, il cambio di visione che il settore b2b ha adottato riguardo a come approcciarsi al proprio target. 

In passato si era convinti che priorità e modalità di azione di un’azienda b2b richiedessero di concentrare la propria attenzione nel massimizzare le transazioni commerciali tra imprese, mentre nel settore b2c la priorità fosse quella di “puntare” al consumatore finale. 

Questa visione errata ha portato a sottovalutare la centralità della costruzione della marca come elemento primario anche nella definizione dell’offerta nel commercio business to business. La scelta è ricaduta sulla più facile e diretta delle strategie da adottare: puntare su di una politica di forte vocazione alle vendite, mettendo nelle mani del sales department l’onere, più che l’onore, di fare crescere l’azienda sfruttando la propria personale capacità relazionale e di performance, relegando il reparto marketing quasi ad un ruolo di “sparring partner”. Il marketing doveva, in pratica, svolgere la sola mansione di supporto al settore commerciale, in un’ottica di breve periodo che poteva dare risposte più o meno concrete alla proprietà ma che, in una logica di costruzione di solidità aziendale, non garantiva alcuna stabilità; al contrario, portava l’azienda ad essere sempre più in balia dei trend di mercato e della volatilità dell’offerta.

marketing b2b

Costruire il valore di un brand rappresenta invece la possibilità di stabilizzare le performance di vendita e determinare le fondamenta su cui l’azienda potrà vivere negli anni futuri, dando la possibilità di programmare investimenti a medio/lungo periodo.

Andando ad analizzare più in profondità il settore b2b, sono molteplici le incognite che si frappongono e allungano i tempi per raggiungere i budget di vendita: i tempi per prendere le decisioni sono più lunghi del b2c, gli attori che possono intervenire sono molteplici, le informazioni che devono essere prodotte a supporto della vendita sono molte, gli aspetti funzionali relativi ai prodotti o ai servizi che devono essere comunicati sono più numerosi che nel mercato b2c.

Il cambiamento a cui la digital transformation sta conducendo il settore b2b cela al suo interno una serie di aspetti su cui riflettere. I processi di acquisto a cui le aziende fanno riferimento per attrarre i buyers industriali, ad esempio, si svolgono attraverso un customer journey nuovo, diverso da quello che è stato il campo da gioco in cui le aziende si sono mosse per molto tempo. Inoltre, nell’ultimo periodo la situazione pandemica ha accelerato con decisione la consapevolezza, da parte dei buyers, del potere della relazione digitale.

L’elemento che più di ogni altro ha cambiato le regole del gioco è il valore che ha acquistato il fattore di “anteriorità” dell’informazione verso le aziende e le loro offerte. Sempre più, infatti, la vendita si struttura prima che il venditore e il compratore si incontrino per conoscersi. Il raggiungimento di una brand equity solida, attraverso un’azione di comunicazione che parta dalla costruzione di un percorso di brand awareness consapevole e strutturato, è quindi essenziale per poter esprimere tutto il potenziale di un’azienda.

Conoscere bene il proprio interlocutore, capire le sue necessità, intercettare i suoi bisogni fino ad anticiparli diventa quindi cruciale e prioritario.

Marketing e vendite, oggi più che mai, devono quindi dialogare a strettissimo contatto e integrarsi, per esprimere al meglio gli attributi della propria offerta. 

Il brand assume il ruolo di artefice nella semplificazione dei processi decisionali e nella riduzione del rischio percepito. Avere cura del proprio brand non è perciò solo indice di una visione a lungo termine ma rappresenta il modo migliore per portare avanti un’azione concreta di sales activation.

Dino Piccinelli

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Alta Umbria 3.0

Alta Umbria 3.0

Il progetto

L’Alta Umbria è un territorio geograficamente circoscritto, che abbraccia 15 comuni a nord della regione. Territorio eterogeneo in termini di risorse e peculiarità, è caratterizzato da un turismo di tipo familiare, di permanenza breve e stagionale. Profili ha intrapreso azioni di promozione del territorio nella sua globalità attraverso una comunicazione strategica ragionata, multilingue e mirata al coinvolgimento di un pubblico più ampio. In particolare, il progetto mirava a risolvere le principali criticità del sistema turistico locale: la bassa permanenza sul territorio dei visitatori e la “stagionalità” dei flussi turistici attraverso la creazione di contenuti emozionali che ampliassero i target di riferimento e costituissero una solida identità del territorio. Il lavoro ha avuto la durata di due anni, durante i quali le strategie applicate sono state differenti per via degli effetti turistici causati dalla pandemia: l’iniziale strategia mirata alla promozione a tutto tondo dell’Alta Umbria è stata sostituita dal rilancio del territorio stesso, quale solido punto di riferimento dell’identità collettiva degli abitanti.

La strategia

Il team di Profili si è occupato di definire in maniera dettagliata target e obiettivi del progetto di comunicazione, per poi predisporre un piano di comunicazione mirato ed equilibrato per assicurare un’equa visibilità a tutti i comuni e alle peculiarità territoriali. Successivamente, sono state intraprese azioni di coinvolgimento di enti territoriali e personalità importanti nello scenario dell’eccellenza territoriale sviscerata nelle seguenti peculiarità: artigiana, sportiva, naturalistica, religiosa e gastronomica al fine di convogliare gli interessi di abitanti del luogo e di turisti verso i canali utilizzati, di seguito esplicitati.

Canali attualmente attivi:

  • Sito web www.altaumbria.it
  • Pagina Facebook Alta Umbria
  • Canale Instagram Altaumbria
  • Account YouTube Alta Umbria
  • Account Pinterest Alta Umbria

Parallelamente alla creazione di una strategia di comunicazione multicanale, sono state attivate campagne a pagamento con l’obiettivo di indicizzare maggiormente i contenuti e favorire una visibilità solida e stabile.

Risultati raggiunti

La complessa strategia messa in atto ha permesso di accrescere la fanbase dei principali canali (rispettivamente Facebook con 36.000 utenti attivi, Instagram con 1700 utenti attivi). Gli altri canali hanno subito un implementamento dei contenuti, grazie alla realizzazione di video e reportage fotografici di qualità, raggiungendo lo standard qualitativo prestabilito. Il territorio si è posizionato tra le mete più raggiunte in termini di turismo di prossimità e ha consolidato la sua notorietà anche a livello internazionale, grazie alla comunicazione multilingue dei suoi contenuti promozionali.

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Facebook ADS

Facebook ADS per la vendita di corsi online

Il progetto

Durante il lockdown, abbiamo lavorato con un’importante organizzazione artistica per promuovere un corso di formazione. Il corso si teneva online ed era dedicato ad un periodo specifico della storia dell’arte.

La strategia

Profili è stata incaricata a realizzare una strategia di advertising, con l’obiettivo di stimolare le richieste di informazioni e le vendite del corso live.
Partivamo da una situazione svantaggiata e con parecchi punti deboli:

  • L’organizzazione non aveva un ecommerce attivo, perciò l’utente durante la fase di acquisto doveva necessariamente chiedere informazioni sul corso e solo dopo prenotare/confermare la presenza virtuale.
  • Il budget da investire nelle campagne advertising era basso, circa 500 euro.
  • L’organizzazione non aveva mai proposto corsi online perciò non avevamo uno storico sia di contatti sia di recensioni da poter sfruttare.

Abbiamo pensato subito ad un lancio attraverso le Facebook ads costituito da tre campagne attive su Facebook e Instagram (feed e stories). Sono state impostate le campagne per interazioni con i post su pubblici segmentati per interessi specifici (come arti visive, pittura e mostre d’arte). Le creatività utilizzate comprendevano un template costituito da un quadro del periodo storico e le informazioni di base e un video della docente che spiegava i dettagli delle lezioni.

 

Risultati raggiunti

Le campagne advertising sono durate due settimane e hanno raggiunti i seguenti risultati: 

  • +211 mila persone raggiunte
  • Costi per risultato tra 0,003 € e 0,004 €
  • Percentuale di successo delle campagne dal 38% al 53%
  • Quasi 5 mila clic totali
  • 33 prenotazioni finali del corso live pari a 2145,00 €
  • Roas (ritorno sull’investimento pubblicitario): +429%
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Come raggiungere 10 milioni di follower su TikTok – intervista ad Arnaldo Mangini

Ciao Arnaldo, innanzitutto ci racconti chi sei e di cosa ti occupi?

Sono Arnaldo Mangini, abito a Marina di Carrara ma ho vissuto in Olanda 6 anni, da 25 anni sono comico professionista e lavoro in oltre 40 paesi al mondo, in diversi contesti, dalle feste agli eventi aziendali, passando per i teatri, gli ospedali e le carceri. Mi occupo di clownerie, un linguaggio internazionale che tutti possono capire, in particolare di visual comedy: interagisco con le persone, emozionandole e facendole giocare. Un linguaggio che in TikTok ha trovato un perfetto equivalente digitale…

Come è nata l’idea di comunicare sui social?

Ho sempre usato i social marginalmente, come la maggior parte dei comici. Durante il primo lockdown, verso aprile, ho visto che c’era un sosia di Mr. Bean che aveva avuto grande successo sul TikTok cinese. Mi sono detto: ok, voglio provare anch’io a farlo, visto che uno dei miei personaggi è proprio il sosia di Mister Bean. Due anni fa avevo aperto un profilo su TikTok e avevo caricato due video tratti dai miei spettacoli, ma con scarsi risultati. Ad aprile però ho iniziato un percorso, ho caricato due video diversi, che hanno avuto subito molto successo, e da lì è partito tutto. Perché ho parlato il linguaggio giusto per TikTok. 

TikTok consente infatti di interagire con gli altri utenti in modo straordinario, molto più degli altri social, attraverso i duetti, per esempio. Io registro i video e gli utenti poi interagiscono con me, portando la mia idea ad estreme conseguenze, in modi inaspettati. È una grande forza, perché mi permette di diventare virale, in tutto il mondo. 

Su TikTok infatti hai appena superato i 10 milioni di follower. Raccontaci come hai fatto a raggiungere tutto questo successo!

La chiave è mettersi in gioco, sempre. E’ quello che manca a molti tra i grandi nomi su altri social, che su TikTok fanno numeri bassi perché non parlano il giusto linguaggio. Per avere successo bisogna capire il linguaggio del social che si usa, e per TikTok bisogna generare interazione e divertimento. La chiave del mio successo è stata proprio l’interazione, abbinata alla mia somiglianza con Mr.Bean, un personaggio conosciuto a livello internazionale. 

Che strategia segui su TikTok?

Per me le cose importanti su TikTok sono 3: il tempo, il trend e il contenuto. Mi spiego: su questo social bisogna riuscire a stare nei tempi (per esempio seguire i ritmi della musica), seguire i trend sia nei video che nella musica e proporre un contenuto originale. Io partivo già preparato, cioè con il mio bagaglio clownesco; l’attenzione ai trend e al tempo sono venute poi con l’esperienza. Su TikTok ci sono tantissimi giovani, e io cerco di coinvolgerli e farli ridere usando l’arte e la clownerie. Ma nei primi video ho fatto molti sbagli. 

Che cos’è successo?

Il mio pubblico è costituito, come molto del pubblico di TikTok, in gran parte da persone dell’Oriente. Quindi occorre stare molto attenti alla morale, non posso far vedere sigarette, alcool o nudità. Una volta, per scherzare, ho fatto vedere in un video un perizoma come un fazzoletto che spuntava dal taschino, e questo mi ha addirittura portato ad essere bannato temporaneamente. Ma allo stesso tempo grazie alle dirette sono arrivato a un milione di follower nel corso di poche settimane, una ulteriore conferma dell’importanza dell’interazione, su questo social. È comunque fondamentale variare i video, seguire i trend, i balletti, il lip sync (cioè il playback sulle canzoni) e così via, per coinvolgere il pubblico più ampio possibile. 

TikTok ha anche un fondo per i creator, giusto?

Sì, il fondo business creator l’ho ottenuto e si guadagna qualcosa tutti i giorni; per accedere ci vogliono 10mila follower e si riceve un compenso di circa 4 centesimi ogni mille visualizzazioni. Non sono le cifre di YouTube, non si arriva a uno stipendio, ma è un piccolo sostegno per i creator. 

Quanto tempo dedichi alla produzione dei contenuti?

Sta diventando un lavoro vero e proprio anche se per me continua ad essere soprattutto un divertimento. Tutti i giorni, giro sempre con un piccolo quaderno, su cui annotare le idee che mi vengono in mente. La mattina registro i video, mentre la sera mi dedico più ad altre mie attività, come la pittura o la scrittura. Bisogna comunque sempre essere pronti. Ad esempio, l’altro giorno il gatto mi è venuto in braccio facendo le fusa: allora subito lo abbiamo registrato usando un effetto particolare di TikTok. Il risultato è stato un video che ha superato 3 milioni di visualizzazioni, e per realizzarlo ci abbiamo messo solo un minuto. Spesso preparo video che metto nelle bozze, così c’è sempre del materiale pronto da pubblicare.

Usi degli strumenti particolari per girare i video?

Niente di speciale, ho solo comprato la ring light, una luce ad anello per avere più luminosità nei video. La regola fondamentale è usare sempre la luce naturale, la migliore in assoluto, ma se devo fare qualcosa di più strutturato, come una micromagia da girare in interno, allora uso la ring light. 

Che cosa consigli a chi vuole portare il proprio progetto su TikTok?

L’importante è portare il proprio contenuto legandosi innanzitutto ai trend, che sono numerosi e continuamente aggiornati. Se arrivi su TikTok con poche idee, senza nessuna musica, senza movimento, avrai poca importanza e, conseguentemente, poca audience. Se mostri i tuoi lati più scherzosi, la gente si affeziona e ti segue con interesse. Insomma, la chiave è mettersi in gioco sempre. Bisogna proporre qualcosa di divertente, qualcosa che spiazza, un paradosso, o più stimoli insieme creando un cortocircuito, così la gente non capisce cosa sta accadendo. E’ molto diverso dalla televisione: andare in TV è un po’ come salire sul podio, su TikTok ci si mette in gioco senza vergogna. 

Cosa succederà secondo te in futuro con questo social?

Non si sa ancora, TikTok è un social in forte ascesa, nel mondo e anche in Italia. A livello commerciale ancora non è minimamente paragonabile alla forza e all’autorevolezza di Instagram o di YouTube, però si sta evolvendo in fretta. Le premesse sono ottime, vedremo cosa succederà. 

Se TikTok dovesse chiudere dove pensi di poter far migrare la tua community?

Il mio consiglio è di non stare mai su un social solo, bisogna essere presenti almeno su 2 social diversi, perché i social non sono di nostra proprietà, per cui le cose possono cambiare anche molto velocemente. L’importante è coltivare la propria arte e coinvolgere la propria community con diversi linguaggi, su diversi canali.

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Idral Spa

Idral SpA

Il progetto

Idral è un’azienda italiana attiva dal 1970 nel settore della rubinetteria. I prodotti idrotermosanitari Idral sono sinonimo di sicurezza e di alto livello tecnologico. Il team di ingegneri è costantemente impegnato nello sviluppo di soluzioni a basso consumo d’acqua, nel rispetto dei requisiti d’igiene e di accessibilità per utenti a mobilità ridotta. È la prima azienda in Italia ad aver aderito (nel 2014) a Water Label, il nuovo sistema di classificazione europea per la misurazione del consumo di acqua degli articoli di rubinetteria. Inoltre, molti prodotti Idral sono certificati a livello internazionale. Profili ha cominciato la collaborazione con Idral nel 2014, con l’obiettivo di rafforzare l’identità e la conoscenza del brand fra diversi target di riferimento B2B (architetti, progettisti, grossisti). 

La strategia

Per raggiungere questo macro obiettivo sono stati attivati e potenziati alcuni canali di comunicazione, fra cui: 

  • la newsletter, uno degli strumenti principali della comunicazione push. Invio regolare (1-2 al mese) con gli aggiornamenti legati ai progetti realizzati, news, promozioni specifiche inviate a diversi target in Italia e all’estero;
  • campagne Display e Search di Google Ads, in costante ottimizzazione e fine tuning; 
  • la pagina Linkedin, con la comunicazione in due lingue. 

Risultati raggiunti

Grazie alla visione strategica e a un approccio metodico, in questi anni la comunicazione di Idral ha raggiunto questi risultati: 

  • più di 208.000 anagrafiche per l’invio della newsletter; 
  • performance newsletter: open rate del 34% (contro la media 17% del settore) e click rate del 4%;  
  • 40.000 click e 5.000.000 impression per le campagne Google Display, attivate solo per occasioni specifiche
  • passaggio da 1,75% a 2,8% di CTR per le costanti campagne Google Search per la rete di ricerca. 
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Napoli Teatro Festival Italia

Napoli Teatro Festival Italia

Il progetto

Fondazione Campania dei Festival ha voluto ridefinire la comunicazione digital, e non, della Fondazione Campania dei Festival e di Napoli Teatro Festival Italia per il 2019, con l’obiettivo di promuovere un importante concetto di aggregazione e di diffusione culturale: quello di comunità. Pertanto ha incaricato Profili per un riposizionamento dei due brand, ossia Fondazione Campania dei Festival e NTFI. 

La strategia

I canali digital dei brand, pur avendo core business differenti, pubblicavano in maniera speculare, senza differenziazione. Il primo passo è stato quello, quindi, di differenziare la comunicazione, dandone un’impronta specifica. Sono stati quindi aperti nuovi canali per la Fondazione: Twitter, Instagram e LinkedIn, che si sono aggiunti ai 2 canali già esistenti (Facebook e YouTube), che sono stati animati in maniera continuativa e differenziata. In questo modo la comunicazione ha potuto seguire delle linee specifiche adatte alla singolarità delle attività dei due brand. L’obiettivo principale è stato quello di coinvolgere il territorio su cui opera la Fondazione, ma anche i diversi stakeholder. Quindi ci siamo posti come obiettivi della comunicazione: 

 

  • Costruzione del senso di Comunità, attraverso la condivisione dei valori con il territorio, stakeholder compresi;
  • Ampliamento della Community, lavorando sulla comunicazione digital in termini di sistema, con gli stessi valori e verso gli stessi stakeholder. I canali utilizzati sono stati: Facebook, Instagram, Twitter, YouTube, LinkedIn;
  • Utilizzo dei canali del Napoli Teatro Festival Italia (la manifestazione principale), come asset principale di comunicazione;
  • Comunicare le altre manifestazioni organizzate dalla Fondazione sia indipendentemente che attraverso i valori comuni;
  • Maggior condivisione e trasversalità tra le diverse manifestazioni e tra le diverse anime della Fondazione;
  • E, naturalmente, più uscite sui media, più biglietti venduti, più pubblico alle manifestazioni organizzate nel corso dell’anno.

Durante il 2019, quindi, grazie alle azioni di comunicazione attivate sui diversi canali digital, Fondazione Campania dei Festival ha assunto un’identità on-line molto precisa, andandosi a smarcare dalla comunicazione del Napoli Teatro Festival Italia e andando ad assumere un ruolo autorevole come ente culturale del territorio campano.   

 

Risultati raggiunti

Il successo della comunicazione è stato senza dubbio significativo. Questi in sintesi i numeri della comunicazione digital:

  • Facebook: +4.115 fan, 437 contenuti pubblicati, 1.403.481 account raggiunti, 48 interazioni medie
  • Instagram: +3.042 follower, 1.182 contenuti pubblicati, 558.160 account raggiunti, 51 interazioni medie
  • Twitter: +120 follower, 645 contenuti pubblicati
  • LinkedIn: +40 follower, 25 contenuti pubblicati, 735 account raggiunti
  • Pinterest: 244 contenuti pubblicati, 2.860 account raggiunti
  • YouTube: +150 iscritti, 70 video pubblicati, 72.938 visualizzazioni
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Prodigi Contract

Prodigi Contract

Il progetto

Prodigi Contract si occupa dell’arredamento contract da più di 10 anni. Fornisce servizi per arredare gli spazi in modo funzionale, rispondendo alle precise esigenze tecniche ed estetiche di moltissimi clienti, soprattutto del settore navale.

Prodigi Contract si è rivolto a Profili per realizzare un sito web, un mezzo di comunicazione ormai essenziale per qualsiasi azienda.

La strategia

Insieme a notstudio, il nostro partner per i servizi di site-building, è stato fatto uno studio approfondito che ha permesso di realizzare un sito semplice e funzionale, mettendo in evidenza le peculiarità di Prodigi e parlando agli utenti in doppia lingua, italiano e inglese. Il nuovo sito di Prodigi è stato ottimizzato per la rete di ricerca, per garantire un buon posizionamento fra i risultati di ricerca. Il lancio del sito è stato sostenuto da una campagna di email marketing, inviata sia ai clienti esistenti, sia ai prospect.

Risultati raggiunti

In sintesi ecco alcuni risultati raggiunti:

  • quasi 2.000 anagrafiche lead;
  • performance newsletter: open rate del 21,8% e click rate del 4,3%;
  • quadruplicate le visite al sito dopo l’invio della newsletter (trend mantenuto per i successivi tre giorni);
  • quadruplicate le visite al sito dopo l’invio della newsletter (successivi tre giorni).
 
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Dire Straits Legacy

Dire Straits Legacy

Il progetto

I Dire Straits Legacy sono una band composta da ex membri – fondatori e non – della storica band inglese e da musicisti di altissimo livello e di fama mondiale. La produzione della band – We4Show – ha deciso di affidare a Profili la comunicazione digital per le tappe italiane del tour 2016 (Milano e Roma) e la comunicazione del tour mondiale 2017, conclusosi nella primavera 2017 con 10 date in Sudamerica, che hanno visto la partecipazione di decine di migliaia di fan entusiasti.

La strategia

La comunicazione digital è stata strutturata per favorire un aumento della popolarità del gruppo e per la vendita dei biglietti per i concerti. In particolare, abbiamo elaborato un’operazione strategica capillare legata al ticketing, impostando delle campagne inserzioni su Google AdWords e Facebook Ads mirate a raggiungere il target degli aficionados e quello dei potenziali nuovi fan. Sono stati attivati i seguenti canali social, utilizzati in inglese dato il carattere internazionale dei target: Facebook, Twitter, Instagram e YouTube.

Risultati raggiunti

I risultati sono stati ottimi sia in termini di crescita dei fan e dell’engagement sui social (Facebook in primis), sia in termini di visualizzazioni su YouTube.

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Alta Umbria 2.0

Alta Umbria 2.0

Il progetto

Alta Umbria Web 2.0 è un’iniziativa ideata e promossa dal GAL (Gruppo Azione Locale) Alta Umbria, il cui territorio di competenza comprende i 15 comuni nel nord della regione. L’obiettivo del progetto era promuovere attraverso i canali Web e social l’intero territorio, creando attorno alle numerose ma ancora poco conosciute peculiarità di questa zona – ricchissima sul piano naturalistico, enogastronomico, storico-culturale, artistico e architettonico – una comunicazione capillare, omogenea e autorevole, ma soprattutto di facile accesso e consultazione.

La strategia

Il target a cui ci siamo rivolti era composto da potenziali turisti italiani, europei ed extraeuropei, sempre più attratti dalle mete turistiche in Centro Italia.

Lo staff di Profili ha elaborato e implementato ogni dettaglio della strategia di comunicazione online, guidando la realizzazione del sito e definendo contenuti e calendarizzazione sui canali social. Nello specifico, sono stati attivati:

  • 5 pagine Facebook (uno principale in italiano e inglese, gli altri in tedesco, francese, spagnolo e russo)
  • 2 profili Twitter (uno in italiano e inglese, l’altro alternativamente nelle altre lingue)
  • Pinterest
  • YouTube
  • Un portale informativo con contenuti, immagini, news e calendario delle attività previste in tutti i Comuni del territorio.

L’ampiezza e la varietà del pubblico potenziale hanno portato alla necessità di sviluppare anche un network che aiutasse a diffondere ulteriormente i contenuti tramite un lavoro di digital PR.

 

Risultati raggiunti

I risultati raggiunti sui canali social sono stati eccellenti: oltre 8.000 fan sulla pagina Facebook principale; oltre 1.500 complessivamente sulle pagine Facebook nelle altre lingue, per un totale di circa 9.500 fan alla fine dell’anno operativo; circa 2.000 tweet in un anno, in 6 lingue; 40 video e oltre 400 fotografie in alta qualità tra YouTube e Pinterest.

Anche la campagna di digital PR ha prodotto molti e importanti risultati. Tra questi, la pubblicazione di un fotoreportage sulla Festa dei Ceri di Gubbio sul sito “Vox Populi”, la più importante webzine kazaka dedicata ai servizi di approfondimento.