Le relazioni pubbliche sono da sempre uno strumento strategico di creazione del valore, attualmente affiancate e spesso sostenute (se non addirittura sostituite) da quelle digitali.
Il core delle digital PR risiede nell’interlocutore, spesso un influencer, un blogger, un vlogger, una redazione digitale, a cui viene inviato del materiale web che (allo stesso modo dei comunicati stampa) proponga una narrazione, un prodotto, un’esperienza. Un lavoro di grande passione e professionalità, che proveremo a sintetizzare per parole chiave:
Addetto alle pubbliche relazioni 🡪 il responsabile del rapporto tra la reputazione aziendale e la reazione del target di riferimento.
Brand Identity 🡪 elementi comunicativi che definiscono la reputazione di un’azienda, ovvero come questa viene percepita dal pubblico. Rappresenta il faro di ciascun PR.
Cliente 🡪 Il dialogo con il cliente è indispensabile: bisogna condividere con lui obiettivi e budget, identificando una strategia di intervento che sia in linea con la brand identity aziendale.
Data-base 🡪 rappresenta la cassaforte di ciascun esperto di digital pr: i contatti e la costruzione della relazione con gli stessi diventano i lingotti d’oro di questa professione.
Eventi 🡪 uno degli asset principali delle pr tradizionali, possono assolutamente diventarlo anche per quelle digitali.
Fiducia 🡪 elemento fondante della relazione tra un digital pr e l’influencer/ blogger. La fiducia è quella forza che sposta l’attenzione dei destinatari da un qualsiasi pr a me.
Gassé Jean-Luis 🡪 (sviluppatore del sistema operativo BeOS) descrive così le PR: “Advertising is saying you’re good. PR is getting someone else to say you are good.”
Hashtracking 🡪 strumento ideale per chi lavora nel mondo della cultura, in particolare se si intende realizzare un evento: attraverso un hashtag specifico, si ottengono informazioni su chi utilizza proprio quel # e su quanto è influente il blogger.
Influencer marketing 🡪 forma di marketing basata sull’influenza che alcuni soggetti esercitano sul potere d’acquisto di altri: negli anni ’90 erano i testimonial, oggi sono persone qualunque che hanno acquisito nel tempo notorietà sul web. Il cambiamento quindi è sul canale di distribuzione: ieri erano tv e giornali, oggi sono i social media.
Lingua straniera 🡪 è imprescindibile la conoscenza almeno dell’inglese in un contesto globalizzato come quello del digitale.
Mail di ingaggio 🡪 elemento fondamentale delle digital pr così come lo erano i comunicati per l’ufficio stampa tradizionale. Caratteristiche: la personalizzazione (ovvero ciascun destinatario deve ricevere una comunicazione originale e in linea con quel che fa); la trasparenza (arrivare al dunque spiegando gli obiettivi della strategia di comunicazione); la brevità (sintesi ed empatia);
Networking 🡪 Le stanze di networking sono adatte per coinvolgere i partecipanti a confrontarsi e avviare una conversazione su un argomento specifico. Grazie alle segmentazione è anche possibile definire un target a priori, con l’obiettivo di generare delle micro tribù all’interno delle piattaforme.
Online reputation 🡪 una buon reputazione online è in grado di smuovere le vendite; dunque questo aspetto è strettamente legato alle digital pr, poiché permette ai soggetti coinvolti (blogger e influencer) di suscitare o meno l’interesse degli utenti.
Post 🡪 se quel che chiediamo a un influencer è di redarre un post, diventa fondamentale che il materiale inviato nella documentazione allegata alla mail sia facilmente reperibile e lavorabile.
Quantificare i risultati 🡪 quali? I dati di traffico al sito dell’azienda, la SERP di Google, l’andamento dei profili social, lo stato backlink del sito dell’azienda solo per citarne alcuni.
Rapidità 🡪 nella risposta a qualsiasi suggestione inviata. E’ infatti fondamentale per il rapporto di fiducia, dare un immediato seguito alle richieste di influencer o blogger che abbiano risposto ad una nostra mail, ringraziando per l’attenzione accordataci.
Social network 🡪 conoscere la reputation del brand sui social media è fondamentale. Per farlo è necessario attivare un listening e, sulla base di un obiettivo definito e in linea con la propria immagine aziendale, si sceglierà il social network più adatto per presentarsi e fare un lavoro di engagement e di interazione con il cliente.
Teads Labs 🡪 strumento utile per le classifiche relative ai blog, per la ricerca tematica e per nazione; da citare anche Followerwonk che filtra utenti e influencer con parole chiave nella bio di Twitter.
Uragani comunicativi 🡪 uno degli esempi più eclatanti di cattiva strategia è quel che è accaduto alcuni anni fa a Visit California e TTG Italia, con il lancio dell’iniziativa “California Dream Big” allo scopo di selezionare, attraverso un contest, 10 web influencer del settore turistico per un viaggio in California. Tuttavia, alcuni blogger hanno dichiarato di essere stati contattati in anticipo rispetto al contest: un flop assoluto.
Vlog 🡪 progetto di content marketing basato sulla sequenzialità delle pubblicazioni per creare un racconto personale, così come il blog, ma utilizzando i video.
ZERO 🡪 il tasso medio di apertura delle email varia dal 17,8% (Campaign Monitor) al 22,15% (GetResponse). Quindi per farsi notare bisogna inviare contenuti interessanti, captive e che non finiscano in quello “zero”.
Darca Stefanini