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I giovani e i musei: la collaborazione tra Luis Sal e Card Musei Bologna

La bellezza del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese può appassionare anche i più giovani 

In tre settimane più di 370.000 visualizzazioni da parte di ragazzi dai 13 ai 24 anni: questo è il risultato della campagna di comunicazione realizzata da Profili per Card Musei Bologna. Card Musei è l’abbonamento annuale del Comune di Bologna che offre ai suoi abbonati ingressi gratuiti e riduzioni speciali per musei, teatri, cinema e festival sul territorio di Bologna Metropolitana e la cui comunicazione digital è firmata da Profili dal 2017.Già dopo i primi mesi di collaborazione, le performance sui vari canali hanno iniziato a dare risultati interessanti: la pagina Facebook, creata da zero, in poco tempo ha superato per numero di fan le card di diverse altre regioni; su Twitter è aumentato considerevolmente  l’engagement, grazie anche alla partecipazione ad alcuni trend topic trasversali (esempio #Meraviglie , #FestadelleDonne , #MuseumWeek) e le immagini su Instagram entrano nelle popular con diversi hashtag legati al territorio bolognese.Questi risultati ci hanno spinto a osare e tentare un’impresa apparentemente impossibile: raggiungere il target “dei giovani”, il non-pubblico per eccellenza. Come è noto, infatti, l’utenza principale del settore culturale è over 35, quindi comunicare a un pubblico giovane, attraverso canali e linguaggi adatti, comportava una vera e propria sfida. La soluzione è arrivata con la scelta Luis Sal, giovane youtuber bolognese il cui successo è dimostrato da milioni di visualizzazioni online, a cui abbiamo chiesto di creare per noi tre video ad hoc. La campagna di comunicazione è partita il 21 maggio con la pubblicazione del primo video sul canale YouTube del Comune di Bologna e, successivamente come video nativo sulle pagine Facebook della Card e del Comune. Il risultato? 100 mila visualizzazioni in meno di 24 ore. Date un’occhiata anche voi:

La diffusione del video è stata sostenuta da un tweet, da un post e una storia su Instagram e da una campagna a pagamento su Facebook, a cui abbiamo scelto di dedicare un budget molto ridotto. Le visualizzazioni su YouTube, che al momento ha superato quota 145.000, sono del tutto organiche, con una visualizzazione media di 2,5 minuti. Il secondo video di Luis, pubblicato a distanza di una settimana, ha raccontato alcuni musei del circuito di Card Musei Bologna visti con gli occhi di un americano.Oltre alla “classica” diffusione del contenuto, sono state creare tre Instagram stories, pubblicate una di seguito all’altra nell’arco di 24 ore. Questa operazione ha portato più di 2.500 visualizzazioni del video originale visibile qui:

Per preparare il pubblico alla pubblicazione del terzo e ultimo video, il giorno precedente sono state cambiate le copertine di Facebook e di Twitter con l’immagine di Luis Sal in centro a Bologna. E poi, il video finale, con una promozione specifica valida per le 48 ore successive.

Qual è stato il risultato complessivo della campagna?Più di 370.000 visualizzazioni su tutte le piattaforme, di cui l’80% su YouTube, +400% interazioni su YouTube e +262% su altri canali, con un notevole aumento di iscritti su tutti i canali, ma soprattutto la presenza del pubblico dai 13 ai 24 anni per un totale del 62% rispetto al pubblico complessivo nelle tre settimane della campagna.Le prossime azioni per coinvolgere il pubblico dei più giovani? Cominciate a seguire i canali social di Card Musei Bologna (FacebookTwitterInstagram) per essere i primi a scoprirle.

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Teatro di prosa e teatro d’opera: strategie di comunicazione a confronto

Quali sono le differenze di approccio nella comunicazione di un teatro d’opera e di uno di prosa? Come impostare un’efficace strategia di comunicazione in base agli obiettivi prefissati? Quali sono gli aspetti cruciali?

Le differenze di approccio nella comunicazione di un teatro d’opera e di uno di prosa sono molteplici: il prodotto artistico, il pubblico di riferimento, il contesto culturale sono elementi distintivi che condizionano gli obiettivi e quindi le strategie di marketing e comunicazione.
Parlando della mia esperienza personale, il Teatro Regio di Parma, che è considerato il più importante teatro di tradizione italiano (la sua fondazione risale al 1829), è un teatro che, a differenza di fondazioni lirico-sinfoniche come La Scala, il Teatro Regio di Torino e l’Opera di Firenze, per fare alcuni nomi, propone spettacoli e concerti di diverse tipologie, anche se la sua storia lo ha visto protagonista come teatro d’opera.
Il contesto in cui è inserito, poi, è diverso da quello delle grandi città: Parma è una cittadina di provincia di circa 200.000 abitanti. È stato necessario, quindi,  comprendere i meccanismi di comunicazione che governano una realtà più piccola rispetto a Milano o Roma. In questo caso, il lavoro sul linguaggio e sulle immagini è risultato  fondamentale per scardinare alcune barriere comunicative.
Per quanto riguarda il pubblico, invece, una sfida importante, è stata quella di coinvolgere il pubblico più giovane. Il pubblico del teatro d’opera, infatti, è anagraficamente più vecchio rispetto a quello del teatro di prosa: il linguaggio operistico è molto  meno attuale rispetto al teatro di prosa e ad altre forme di spettacolo e i prezzi applicati, spesso molto elevati, sono poco accessibili. Quindi la grande sfida per il marketing e la comunicazione di un teatro d’opera è mostrare ai giovani quello che c’è di “spettacolare” nell’opera attraverso linguaggi e media attuali, adottando politiche di prezzo diversificate e accessibili anche ai più giovani, e non solo durante le prove.

I teatri di prosa, invece, hanno caratteristiche diverse, ma soprattutto una programmazione artistica più diversificata e per certi versi accessibile, che permette di coinvolgere un pubblico più vasto.  Nel caso del Piccolo Teatro, poi, il concetto di “teatro d’arte per tutti” è alla base di ogni cosa. Due visioni completamente diverse, quindi, sia da un punto di programmazione che di relazione con il pubblico che condizionano ovviamente la comunicazione.
Quasi metà del pubblico del Piccolo Teatro è costituito da giovani sotto i 26 anni (oltre 100.000 spettatori l’anno, di cui quasi 10.000 abbonati): questo perché il Piccolo negli anni ha lavorato molto con scuole, università e accademie, sia in uscita (corsi presso le scuole, testimonianze, preparazione di studenti e insegnanti) che in entrata (coinvolgimento degli studenti nelle nostre attività) e questo lavoro ha dato i suoi frutti.

L’obiettivo è sempre stato quello di investire sulla formazione del pubblico giovane, creando legame in grado di proseguire nel tempo. La sfida del Piccolo Teatro è, piuttosto, quella di coinvolgere la fascia di età dei 35-45 anni, che non è stata parte di questo percorso durante gli anni della propria formazione. Per questo, l’attività social che abbiamo realizzato negli ultimi anni prova a raccontare gli spettacoli attraverso un linguaggio semplice e un approccio non convenzionale, che sono più affini a questo tipo di pubblico.

Quindi, da una parte abbiamo l’opera, uno spettacolo che, per caratteristiche strutturali, è più complesso da veicolare; dall’altra, invece, la prosa, che si avvale di linguaggi più contemporanei. Mentre quest’ultima risulta essere  più accessibile, l’opera lirica ha, però, dalla sua parte la bellezza della musica e la sua universalità che le consente di raggiungere un pubblico più vasto, anche internazionale.

Per quanto riguarda il marketing, il teatro d’opera ha, nella maggior parte dei casi, un approccio tradizionale. Il Piccolo Teatro, invece, ha costruito negl’anni un sistema di marketing molto complesso, in cui in momenti diversi si raggiungono pubblici diversi, con prezzi diversi. Questo porta a un insieme di approcci diversificati che fanno parte di un’unica articolata strategia.
Al centro del nostro sistema di comunicazione e di marketing c’è il sito del Piccolo Teatro, attraverso il quale vendiamo i nostri prodotti. Intorno, c’è un sistema di “satelliti” costituito dai nostri canali social (FacebookTwitterInstagramYoutubePinterest) che raccontano delle storie, ognuno secondo le proprie peculiarità. Tutto questo è funzionale a creare interesse e a portare le persone a iscriversi al sito e diventare parte di un meccanismo di vendita che riserva offerte dedicate a seconda delle caratteristiche e del gradimento, della frequenza di partecipazione, della possibilità di spesa.

I dati delle persone iscritte al nostro sito vengono utilizzati per costituire dei segmenti di pubblico dinamici, a cui proporre offerte  diverse, a seconda degli spettacoli in cartellone, per l’invio di informazioni generali inerenti alla programmazione e per questionari di gradimento che riguardano diverse aree tematiche.
L’aspetto più stimolante della comunicazione e del marketing al Piccolo è creare storie diverse, da veicolare in momenti diversi, a pubblici diversi, per periodi molto lunghi (abbiamo spettacoli che rimangono in scena anche 2 mesi e mezzo) e capire che filoni sviluppare partendo dal testo, dai protagonisti, dagli autori, dal regista, dalle scenografie.

Alessandro Borchini, Direttore Comunicazione e Marketing del Piccolo Teatro di Milano

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Google Ads, primi passi verso una campagna di successo

Volete apparire fra i primi nella rete di ricerca Google? Quanto potrebbe costare, secondo voi?

La risposta giusta è zero. Sì, avete letto bene: per far apparire il vostro annuncio in cima alla pagina dei risultati non ci vogliono le cifre tonde, ma il desiderio di mettersi in gioco.

Google Ads, strumento di pubblicità online pay-per-click di Google,  permette di pagare solo quando gli annunci raggiungono il risultato. In base all’obiettivo, si può scegliere l’opzione più adatta: pagare a seconda del numero di click (costo per click, CPC), o di video visualizzati (costo per visualizzazione, CPV), oppure quando i tuoi annunci visivi, detti anche banner, vengono visualizzati mille volte (costo per mille impressioni, CPM).

Se volete promuovere i vostri servizi o prodotti sulla rete di ricerca Google o avete già avviato le vostre prime campagne Google Ads, questo articolo è per voi. Vediamo, step by step, a cosa prestare attenzione per portare la vostra prima campagna ai risultati soddisfacenti.

  1. Scegliere la rete pubblicitaria adatta per l’obiettivo.

Esistono due reti su cui Google offre possibilità di fare pubblicità online: la rete di ricerca e la rete display.

Nella rete di ricerca puoi dare visibilità ai tuoi annunci testuali, che appaiono ogni volta all’utente che scegli tu, attraverso l’utilizzo delle  parole chiave e la scelta di un target specifico. Scegli questa rete se vuoi raggiungere i clienti che stanno cercando attivamente un prodotto o un servizio specifico.
Per la rete display dovresti preparare annunci visivi, ovvero banner grafici, che vengono posizionati su vari portali in modo automatico (attraverso le keywords) oppure manualmente, scegliendo una lista di siti specifici.  Scegli la rete display se vuoi catturare l’attenzione del pubblico, raggiungere una vasta gamma di clienti nuovi e creare brand awareness.

Entrambe le reti includono anche la rete partner ciò significa che i tuoi annunci possono essere visibili anche sui motori di ricerca che si appoggiano a Google o sui portali al di fuori dalla cerchia Google (Gmail, My Bussiness, YouTube, ecc).

  1. Strutturare bene le campagne.

L’inserzionista che si trova per la prima volta davanti allo strumenti Google Ads vedrà che è organizzato in tre livelli: account, campagna e gruppi di annunci.

L’account è legato al tuo indirizzo email e ai dati di fatturazione. Le campagne possono promuovere o un servizio/prodotto specifico, o dare visibilità a tutti i tuoi servizi/prodotti. I gruppi di annunci, si trovano all’interno delle campagne e permettono di veicolare meglio il messaggio, dividendo per tipologie di contenuto.

Quindi, se doveste promuovere la vostra stagione teatrale suddivisa fra tre sale, come organizzereste la vostra campagna? Una campagna con tre gruppi di annunci? O tre campagne con un singolo gruppo? Qualche altra idea?

  1. Puntare sulle parole chiave coerenti.

Le keywords sono il cuore di ogni campagna. Un elenco di parole chiave fatto bene è già metà strada fatta verso il successo.

Come scegliere le keywords adatte?

  • Evita le keywords composte da una sola parola: molto spesso generano traffico di bassa qualità, alimentando la frequenza di rimbalzo sul tuo sito;
  • Pensa come il cliente: cosa metteresti nella stringa di ricerca per trovare un prodotto e/o servizio? Un utente che vede l’annuncio dedicato ad una stagione teatrale, probabilmente, avrà cercato “stasera a bologna” o “eventi culturali bologna”, e non “stagione teatrale 2017-2018”;
  • Usa lo Strumento di pianificazione delle parole chiave per avere nuove idee sulle parole chiave, in base ai termini pertinenti, e per avere una stima del traffico.
  1. Creare annunci chiari e concisi.

Comprensibili, semplici, pertinenti: così devono essere i tuoi annunci. Fornisci le informazioni più importanti e rimanda al tuo sito.  Scegli come landing page una pagina specifica per tutti i dettagli.

I titoli richiamano l’attenzione, la descrizione approfondisce l’argomento. Non dimenticare di aggiungere una call to action.

  1. Monitorare l’andamento con regolarità.

La strada migliore per capire come funziona Google Ads è quella di esercitarsi il più spesso possibile.

Dedicate una decina di minuti al giorno per esaminare il rendimento delle singole parole chiave e la performance degli annunci. Dopo la prima settimana valutate la sospensione delle keywords che funzionano peggio e rafforzate quelle che portano i risultati migliori.

Una volta al mese consultate i rapporti per analizzare i dati come, ad esempio,  parole chiave e termini di ricerca, giorno della settimana e ora del giorno, località dell’utente e l’URL finale. Un’attenta analisi di questi dati vi permette di avere una maggiore chiarezza sul rendimento delle campagne e sul vostro target per apportare, successivamente, le modifiche per ottimizzare la campagna.

Scrivici a info@profili.eu e chiedi come fare.